È da un po’ di tempo che vi ronza in testa l’idea di lanciarvi in un business del tutto particolare, come quello di aprire un chiosco?
Potrebbe essere il retaggio di un sogno che si aveva da giovani, ma in ogni caso rappresenta un’attività che, se condotta in modo corretto e organizzativo, può permettere di togliersi anche qualche soddisfazione.
Non è un caso come siano sempre di più le persone che lasciano un lavoro dipendente e provano a rilanciarsi, mettendosi in gioco nel lanciare un’attività in proprio. Il chiosco è una delle soluzioni più gettonate, ma è chiaro che si tratta pur sempre di un’attività che richiede il fatto di seguire con attenzione un iter burocratico ben preciso.
Meglio un chiosco fisso o mobile
Il primo passo è inevitabilmente scegliere il tipo di struttura che si vuole gestire. È bene ribadire, prima di tutto, come al giorno d’oggi ci si affidi sempre di più a ditte come C.M.C. 2.0 Prefabbricati per la realizzazione di apposite strutture dotate di tutti i comfort del caso.
Detto questo, il nodo principale da sciogliere rimane quello se puntare su una struttura mobile oppure su una fissa. Nel primo caso il vantaggio è quello derivante dalla possibilità di muoversi in vari punti della città, mentre nel secondo caso un chiosco fisso diventerà, con lo scorrere del tempo, un luogo di aggregazione e un punto di riferimento per i residenti.
L’iter burocratico da seguire
Per poter pensare di aprire un chiosco bar che possa diventare di successo, serve, come dicevamo in precedenza, seguire un iter burocratico ben preciso. In primo luogo è necessario provvedere all’apertura della Partita Iva, poi bisogna completare l’iscrizione presso il Registro delle Imprese. Infine, è necessario anche presentare l’apposita comunicazione di inizio attività al Comune in cui si ha la residenza.
I passaggi successivi prevedono necessario l’apertura di una posizione presso INAIL e INPS, senza dimenticare quanto sia importante anche ottenere il nulla osta dell’Asl per la concessione del locale. A questo punto, è sufficiente accertarsi di fare richiesta per il permesso di esposizione dell’insegna. Infine, l’ultimo passo è quello di dotarsi di un veicolo piuttosto che di una struttura che risponda alla perfezione a tutti i requisiti di legge, sia in termini di agibilità che di sicurezza, ma anche per quanto riguarda il tema di aspirazione dei fumi della cucina.
Gli addetti che lavoreranno presso il chiosco dovranno aver frequentato apposito corso HACCP, mentre chi apre il chiosco deve avere un attestato SAB o una documentazione equivalente.
Infine, l’ultimo passaggio da seguire è quello relativo al pagamento dei vari diritti SIAE se ci dovesse essere l’intenzione di dotare il chiosco di musica. Infine, serve provvedere alla stipula di tutte le assicurazioni del caso.
Un esempio? Non deve mai mancare la polizza che garantisce adeguata copertura contro gli incendi, di qualsiasi natura essi siano.
Quale location scegliere
Un altro passaggio molto importante è senz’altro quello correlato alla scelta della location. Il consiglio migliore da seguire è quello di puntare sempre su una località turistica che sia particolarmente apprezzata. Pensate non solo a dove collocare il chiosco, ma anche ovviamente alla zona da scegliere. Nel caso in cui si avesse il desiderio di aprire un chiosco in città, allora serve fare diverse considerazioni.
Ad esempio, se sia più vantaggioso aprire il chiosco in un’area di passaggio oppure in una zona di notevole frequentazione.
I costi
Un altro aspetto che merita di essere approfondito è certamente quello che riguarda i costi, dal momento che l’apertura di un chiosco bar ambulante può comportare un investimento per almeno 15-20 mila euro, mentre se il chiosco è fisso allora bisogna mettere in conto 30-40 mila euro solo ed esclusivamente per le attrezzature, a cui poi si dovrà aggiungere la spesa relativa alle licenze.
Un chiosco sulla spiaggia può arrivare a costare dai 15 fino ai 100 mila euro, in base a diversi fattori.