L’amianto rappresenta un problema rilevante per la salute delle persone.
Nel passato, quando ancora non si conosceva la sua pericolosità, è stato ampiamente utilizzato per realizzare numerosi prodotti e manufatti anche di uso quotidiano.
Tipologie di amianto
L’amianto può essere friabile o compatto.
L’amianto friabile è considerato più pericoloso perché ha maggiore polverosità, infatti può essere sbriciolato con la semplice pressione manuale. Esso si trova principalmente nelle costruzioni industriali, ma è presente in notevoli quantità anche nelle costruzioni civili sotto diverse forme.
L’amianto compatto ha minore polverosità e si presenta sotto forma di materiale duro che può essere frantumabile o polverizzato solo con attrezzi meccanici quali trapani, frese o dischi abrasivi.
Questa tipologia di amianto si trova in moltissimi manufatti e materiali per l’edilizia, ad esempio lastre di copertura, tubi, vasche per la raccolta e lo smaltimento delle acque.
Gli step per la bonifica
L’amianto possiede molte proprietà, tra cui l’elevata capacità di coibentazione, sia termica che acustica, e di protezione dal fuoco. Esso diventa nocivo in presenza di determinate condizioni, ad esempio per l’usura, per alterazioni dovute all’azione degli agenti atmosferici o perché situato in ambienti operativi.
L’amianto va rimosso attraverso una procedura di bonifica.
La bonifica è un intervento molto delicato che deve essere eseguito solo da personale esperto e qualificato. Infatti, la manipolazione dell’amianto deve avvenire con particolari modalità di sicurezza e con attrezzature idonee a evitare la dispersione delle fibre polverose nell’ambiente circostante.
Gli step da seguire sono identici per entrambi i tipi di amianto.
Il primo passo fondamentale è il censimento, l’atto che in applicazione del D.M. 6 settembre 1994 sulla Normativa tecnica, consente di rilevare, mappare e valutare il rischio attraverso analisi e monitoraggi. Solo in questo modo è possibile stabilire la tipologia d’intervento.
Segue la progettazione, l’esecuzione dell’intervento e l’eventuale smaltimento.
Se possibile, si procede alla sostituzione con materiali alternativi o alla demolizione del sito.
Esistono diverse tipologie di bonifica. Essa può essere eseguita tramite l’Incapsulamento, cioè applicando uno specifico fissativo per bloccare le fibre.
Con il Confinamento, che consiste nell’interposizione di una barriera isolante tra l’amianto e l’ambiente in cui è presente. Oppure si procede con la Rimozione totale del materiale.
Solo la Rimozione risolve il problema definitivamente, mentre nei primi due casi sono necessari periodici controlli e manutenzione.
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