Sono sempre di più le persone che, negli ultimi anni, scelgono di imparare la pesca sportiva. Il periodo difficoltoso dell’emergenza sanitaria non ha certo scalfito l’interesse nei confronti di questo sport.
A darci qualche numero in merito ci ha pensato l’autorevole rivista Forbes che, nel luglio 2020, ha ricordato che, nel solo Stato di New York, le richieste di licenze per pesca sportiva sono aumentate del 30% nel lasso di tempo compreso tra marzo e maggio dello scorso anno (parliamo ovviamente di un confronto con i dati del 2019).
Con cifre interessanti anche nel Vecchio Continente e nel Bel Paese, questo sport interessa a un numero sempre più alto di persone per diversi motivi, che vanno dalla possibilità di passare del tempo in mezzo alla natura fino a quella di vivere le proprie passioni in un contesto in cui il distanziamento sociale è favorito.
Detto questo, viene naturale chiedersi cosa si debba fare per imparare la pesca sportiva e quali siano le principali tecniche. Scopriamolo assieme nelle prossime righe di questo articolo!
Come iniziare a praticare pesca sportiva: l’attrezzatura giusta
Chiaramente l’attrezzatura è il punto di partenza da considerare quando si tratta di iniziare a praticare la pesca sportiva. Tra gli strumenti da procurarsi troviamo innanzitutto la canna e il mulinello. Per quanto riguarda la prima, va benissimo una bolognese della lunghezza di 4/5 metri. Il mulinello? Il consiglio per chi è all’inizio della pratica della pesca sportiva è quello di concentrarsi sui modelli 2000 o 3000.
Proseguendo con l’elenco dell’attrezzatura perfetta per cominciare la pratica della pesca sportiva, non si può non fare un ovvio riferimento al galleggiante e alla bobina a filo.
Anche se non è strettamente necessaria, quando si esce per la battuta è il caso di portare con sé pure una pinza da pesca. Da non dimenticare in fase di preparazione della “cassetta degli attrezzi” del pescatore sportivo sono pure le forbicine per le unghie.
Come vestirsi?
Non ci sono regole scritte sulla pietra relative a come vestirsi quando si pratica la pesca sportiva. Il motivo è presto chiarito e dipende dal fatto che sono diversi i contesti in cui la si pratica.
Al netto di quanto appena specificato, si può comunque parlare di alcune raccomandazioni generali che è bene tenere presenti. La prima riguarda senza dubbio le scarpe, che devono essere il più possibile comode e adatte al contesto (questo significa che non si sceglieranno le stesse calzature per una battuta in riva al lago e per un’uscita in barca).
Opportuno è anche indossare un capo con tante tasche – va benissimo un gilet – e, ultimo ma non meno importante consiglio, proteggere la pelle e gli occhi. Spazio quindi a cappellini con visiera, crema solare e occhiali da sole. Per quanto riguarda questi ultimi, si raccomanda di orientarsi verso quelli polarizzati, che aiutano a vedere più agevolmente sotto il pelo dell’acqua.
Le principali tecniche
Come avrai notato, non abbiamo fatto cenno ai consigli per montare l’attrezzatura. Come mai? Perché le specifiche in merito possono cambiare a seconda della tecnica e sì, le tecniche di pesca sportiva sono numerose.
Prima di elencare alcune tra le più importanti, facciamo presente che è possibile distinguere tre macro categorie:
- Pesca di superficie
- Pesca subacquea
- Pesca dalla barca
Sotto al primo cappello è possibile includere la maggior parte delle tecniche. Entrando nel vivo delle più importanti, un doveroso cenno deve essere dedicato alla pesca a mosca, tra le più famose e accessibili anche a chi non ha particolare dimestichezza con la pesca sportiva. Il nome deriva dall’utilizzo di esche artificiali che imitano in tutto e per tutto diversi insetti, dalle cavallette alle formiche.
Per essere precisi, è bene sottolineare che, per questa tecnica di pesca, è necessario un mulinello ad hoc, detto contenitore di coda.
Un’altra tecnica di pesca sportiva di superficie molto apprezzata è il carpfishing. Come è chiaro dal nome stesso, si tratta di un approccio incentrato sulla pesca alla carpa.
Sviluppata in Inghilterra alla fine degli anni ‘70, si contraddistingue per sessioni che si protraggono per ampi lassi di tempo. Alcune battute possono durare fino a 15 giorni, motivo per cui chi la pratica deve prepararsi a trascorrere delle notti in campeggio.