Cosa c’è da sapere sul canone Rai in bolletta

Il pagamento del canone Rai in bolletta è stato introdotto nel nostro Paese attraverso la Legge di Stabilità 2016: chi volesse ottenere tutte le informazioni di cui ha bisogno in proposito può consultare il sito Internet www.canone.rai.it, oppure chiamare un numero verde dedicato, l’800 93 83 62, che è attivo dal lunedì al sabato dalle 9 del mattino alle 9 di sera. Nella legge che ha previsto questa novità si fa riferimento al concetto di presunzione di possesso: si presume, cioè, che chiunque sia intestatario di un contratto di fornitura elettrica possieda anche un apparecchio televisivo. Il canone è a tutti gli effetti un’imposta obbligatoria, che si applica – appunto – a chi possiede un televisore, anche se esso non viene usato. L’inserimento della tassa in bolletta è stato deciso per contrastare l’evasione e automatizzare i pagamenti. L’importo complessivo viene suddiviso e addebitato nella bolletta della luce, anche nel caso in cui per le bollette sia prevista la domiciliazione bancaria; non è più previsto, quindi, il bollettino postale pre-compilato di una volta.

Il canone Rai nel 2018 ha un costo di 90 euro, come nel 2017: l’anno prima, invece, costava 100 euro. La suddivisione in 10 rate mensili fa sì che in ogni bolletta da gennaio a ottobre si paghino 9 euro in più, dovuti proprio al canone; non ci sono maggiorazioni, invece, per il mese di novembre e per quello di dicembre. Come è ovvio, l’addebito previsto è pari a 18 euro nel caso di fatturazione bimestrale. L’esenzione è concessa unicamente a chi dichiara di non essere in possesso di un televisore, ma per ottenerla è necessario presentare la relativa domanda entro il 31 gennaio.

Come funziona il canone

Chi vuol scoprire un altro modo – del tutto legale, ovviamente – per non pagare il canone Rai può cliccare qui. Ma in cosa consiste di preciso il canone? Benché esso debba essere pagato da chiunque possieda un televisore, non è una tassa di possesso. Per altro devono pagarlo sia coloro che possiedono apparacchi adattabili alla ricezione dei canali Rai, sia coloro che usano i televisori in altro modo – magari solo come monitor per il computer -. Gli smartphone, i tablet e i pc devono essere ritenuti apparecchi adattabili nel caso in cui siano muniti di un sintonizzatore tv, e in quanto tali presuppongono il pagamento del canone. La tassa non deve essere versata, invece, se i programmi vengono guardati in streaming.

L’esenzione per gli over 75

Le persone che hanno più di 75 anni sono esentate dal pagamento del canone Rai, ma a condizione che non convivano con altri soggetti – eccezion fatta per il coniuge – che dispongano di un reddito proprio. Un’altra condizione da rispettare è che il reddito familiare complessivo sia inferiore agli 8mila euro all’anno.

Come si fa a non pagare il canone Rai

Non disporre di un televisore non è sufficiente per essere esentati dal pagamento del canone Rai: occorre, infatti, presentare un’autocertificazione, che può essere compilata tramite un modulo che è disponibile sul sito web dell’Agenzia delle Entrate. Il Quadro A deve essere compilato da chi dichiara di non possedere un televisore anche avendo un contratto per la fornitura energetica, mentre il Quadro B deve essere compilato da chi dichiara che un altro membro del nucleo familiare paga il canone Rai anche se non è intestatario di un contratto per la fornitura di energia elettrica.

Una volta che è stato compilato a dovere, il modello deve essere stampato e inviato allo Sportello abbonamenti TV dell’Agenzia delle Entrate, tenendo presente che la data di spedizione che risulta dal timbro postale fa fede come data di presentazione. Volendo, si può fare riferimento anche al sito dell’Agenzia delle Entrate per eseguire l’autocertificazione per via telematica, ma in questo caso è necessario disporre delle credenziali Entratel o Fisconline.