L’avvento della pandemia ha, in molti casi, stravolto le abitudini dei cittadini italiani, spingendoli ad un maggior utilizzo della tecnologia in qualsiasi ambito. In alcuni casi, però, i lockdown e le zone rosse imposte per evitare il propagarsi dei contagi, non hanno fatto altro che accelerare un percorso ormai segnato da diverso tempo.
È il caso, ad esempio, dello shopping online, che oggi viene definito con un termine decisamente più appropriato: e-commerce. Impossibilitati a recarsi negli esercizi commerciali, gli italiani, anche quelli più restii all’utilizzo dei canali remoti, hanno scoperto la comodità nel ricevere direttamente i beni desiderati al proprio domicilio, oltre alla possibilità, nella maggior parte dei casi, di ottenere dei significativi risparmi economici.
Elettronica
Tra i settori trainanti dell’e-commerce nostrano, al pari di quello di molti altri paesi, c’è sicuramente l’elettronica, i cui esercizi, perlomeno nei mesi del primo rigido lockdown, hanno rigorosamente abbassato le saracinesche per ottemperare a quanto richiesto dalle autorità sanitarie. Quanto la tecnologia sia importante nella nostra quotidianità, è assodato e incontrovertibile.
L’esempio più lampante, in tal senso, è l’utilizzo spasmodico dello smartphone, il cui compito originario per il quale era stato creato, ovvero telefonare, è diventato secondario. Oggi, infatti, viene utilizzato prevalentemente per chattare, incontrare persone su siti per adulti (clicca qui per maggiori informazioni), navigare e usufruire di tanti servizi anche quelli che richiedono maggior riservatezza e privacy.
Durante i mesi del lockdown, però, a fare la parte del leone sono stati tutti gli strumenti elettronici propedeutici allo smart working, come personal computer, stampanti, scanner, cuffie, etc..
Arredamento
Il 2020 del commercio online dell’arredamento è stato particolarmente sfavillante, grazie ad un incremento di oltre il 30% rispetto al 2019. Chiusi tra le proprie mura, gli italiani ne hanno approfittato per ordinare alcuni oggetti per la casa, sia per quanto concerne il cosiddetto “fai da te” che per il montaggio o consegna in loco del mobile da parte di personale qualificato.
Un trend che, seppur non con gli stessi ritmi dello scorso anno, è ancora in crescita, ad ulteriore testimonianza di come siano mutate le abitudini dei consumatori nostrani anche in un settore, come quello dell’arredamento, che sino a cinque anni fa era quasi totalmente appannaggio della vendita in presenza.
Abbigliamento
Quasi 4 miliardi di €uro. A tanto ammonta il business dell’e-commerce “fashion” nel nostro paese, da sempre attento alle tendenze e alle novità del mondo della moda, un settore che, storicamente, è sempre stato tra i più attivi nel mondo digitale. Da svariati anni, infatti, è possibile ordinare capi d’abbigliamento a prezzi vantaggiosi e con la possibilità di poter restituire la merce.
Non c’è da stupirsi, di conseguenza, se la crescita nel 2020 sia stata inferiore – percentualmente parlando – rispetto a quella del mondo dell’arredamento, che partiva da una base di vendite indubbiamente più bassa. L’e-commerce dell’abbigliamento, tuttavia, ha fatto registrare un balzo del 20%, un dato indubbiamente interessante, che testimonia come gli italiani non possano fare a meno di curare il proprio stile.
Food
Il 2020, però, è stata senza alcun dubbio la stagione del mondo del food. Gli italiani, costretti a restare rinchiusi tra le proprie mura domestiche, si sono improvvisati panettieri, pizzaioli o novelli masterchef, ricevendo al proprio domicilio tutti i generi necessari per svolgere queste “attività”: l’ingresso contingentato nei supermercati, infatti, ha complicato la possibilità di effettuare la spesa in presenza.
Alle interminabili code all’uscio del supermercato ha fatto da contraltare la “spesa online”. E l’e-commerce food è quello che ha fatto registrare l’incremento più elevato: +70%, con un aumento di oltre un miliardo, passando da 1,6 a 2,7 miliardi. Un record storico: nessun settore in Italia, infatti, aveva fatto registrare un aumento così mercato di denaro (+1 miliardo) nell’arco di dodici mesi.