Giochi, test e quoziente intellettivo. Non solo divertimento

Il gioco, fin dai tempi più antichi è stato considerato per i bambini come un mezzo per riuscire a scoprire il mondo circostante e, per gli adulti, come un modo gradevole per esercitare le abilità cognitive. Per capire il valore del gioco, dobbiamo solo ricordare che gli antichi romani, per indicare la scuola ed il gioco usavano un’unica parola: ludus.

Ma esiste una precisa relazione tra i giochi ed il quoziente intellettivo? La scienza lo conferma, i giochi di intelligenza, per esempio, sono utilissimi per sviluppare le abilità cognitive e per mantenere il cervello sempre in allenamento, non sono, infatti, solo i radicali liberi a costituire un pericolo, anche l’inattività può favorire il deterioramento progressivo del cervello.

Gioco e apprendimento

Giocando dunque si impara? E questo vale solo per i bambini? La risposta alla prima domanda è sicuramente affermativa, alla seconda, invece, bisogna rispondere che non sono solo i bambini ad essere coinvolti in questo meccanismo che spinge ad esplorare le innumerevoli capacità degli esseri umani, destinate, a volte, a rimanere latenti, fino a quando non arriva lo stimolo giusto che mette in moto il meccanismo del ragionamento ludico.

Gli scienziati e gli psicologi mettono a punto costantemente dei giochi di intelligenza, reperibili online o attraverso canali specializzati, lo scopo è quello di valutare il livello di ingegno, attraverso una sfida che stimola al massimo il cervello a cercare di dare una risposta ai quesiti posti.

I giochi consentono di affinare le capacità del cervello, potenziare le abilità logiche ed operare relazioni tra i concetti. In modo particolare, ad essere stimolata è una delle competenze maggiormente richiesta sul mercato del lavoro, vale a dire il problem solving. Il gioco si può considerare come una forma di allenamento che consente di prepararsi al meglio per sostenere un test diretto a misurare le capacità intellettive. Questi test hanno lo scopo, appunto, di misurare il proprio qi in modo standardizzato al fine di ottenere un punteggio in una precisa scala di valori. In questo sito è possibile trovare un esempio affidabile di test del qi  realizzato da alcuni membri del Mensa della Repubblica Ceca.

Se è vero che il gioco di intelligenza non ha età, è altrettanto vero che le caratteristiche sono diversificate in rapporto all’età di destinazione, infatti, ai bambini può addirittura indicare un metodo da seguire per l’acquisizione di determinate abilità, il gioco di intelligenza stimola la riflessione, ma migliora anche la velocità della percezione visiva e permette di velocizzare le operazioni in modo divertente.

Il segreto, infatti, è proprio questo, la valenza ludica rappresenta un valore aggiunto che facilita i processi di apprendimento e, soprattutto, infonde fiducia nelle proprie possibilità e crea una sorta di circolo virtuoso che spinge a mettersi sempre di più alla prova, per superare livelli sempre più elevati ed entrare in competizione con se stessi. I bambini che si cimentano con i giochi di intelligenza possono anche migliorare le loro capacità di calcolo, in modo particolare nei bambini affetti da discalculia.

Per gli adulti, invece, i giochi di intelligenza ed i test del qi, sono fondamentali, perché il cervello, proprio come i muscoli, dà il meglio di sé con un allenamento che è frutto di un training mirato, vale a dire i test elaborati per esercitare la propria intelligenza. I neuroscienziati mettono in campo continuamente giochi che favoriscono la plasticità del cervello.

Anche per la riabilitazione di soggetti colpiti da patologie neurologiche il gioco è un vero e proprio toccasana. I giochi di intelligenza svolgono un ruolo importante in quei processi di recupero forzato a causa di lesioni corticali, Parkinson, sclerosi multipla. I giochi di intelligenza hanno un’efficacia terapeutica verificata e questo potrebbe rappresentare uno strumento utile anche per i malati di Alzheimer, al fine di rallentare il processo che conduce inesorabilmente alla perdita di contatto con la realtà.

Giochi e test del qi

Esiste un legame molto stretto tra pratica dei giochi di intelligenza e innalzamento del quoziente intellettivo, infatti proprio l’esercizio costante nella risoluzione dei classici “rompicapo” permette di raggiungere obiettivi veramente importanti. Questa riflessione permette di capire che l’intelligenza può essere perfezionata, arricchita, modificata costantemente, perché ogni nuovo tassello che aggiungiamo corrisponde a un passo avanti nel processo di evoluzione delle capacità intellettive.

Quali giochi scegliere?

Non esistono giochi onnicomprensivi, adatti, cioè, a sviluppare tutte le abilità del cervello, ognuno di essi mira al potenziamento di una capacità: la logica, le abilità mnemoniche, le relazioni ecc. Per questo motivo chi decide di dedicarsi a questo appassionante e stimolante passatempo, deve evitare di dedicarsi solo a un’unica tipologia di gioco, ma ne deve utilizzare diversi, proprio per evitare di stimolare un’unica area del cervello, lasciando in ombra le altre. Il gioco di intelligenza non prevede che ci siano altri avversari se non noi stessi, quindi, ci consentono di imparare dagli errori e di capire che cosa dobbiamo migliorare.

Il cervello ha bisogno di essere messo alla prova, le difficoltà consentono di migliorare quella capacità di problem solving di cui si parlava prima che è alla base di diverse operazioni anche nella vita di tutti i giorni. Possiamo dire, dunque, che i giochi di intelligenza ci permettono di vivere al meglio la quotidianità, contribuendo a rendere la mente più elastica nel risolvere non solo quesiti di notevole difficoltà, ma anche quelle piccole beghe quotidiane che ci mettono a dura prova. Provate subito a risolvere i giochi d’intelligenza, scegliete tra le varie proposte reperibili in rete e fate il vostro gioco!