Ore 07:00 di Lunedì mattina. Eccola, puntualissima, la sveglia. Mario si stropiccia gli occhi e, il cervello ancora impastato dagli strascichi dell’ultimo sogno, si domanda cosa stia combinando nella vita.
Perché deve alzarsi e andare a fare un lavoro che non solo non è il suo lavoro ideale, ma nemmeno gli piace.
Soldi? Agiatezza? Sappiamo bene che spesso non sono risposte sufficienti.
Ci siamo sentiti tutti Mario almeno una volta.
Che sia successo dopo anni di lavoro in azienda o che sia all’ultimo anno di università, quando ci sono troppe possibilità in gioco e nessuna idea di cosa si voglia davvero fare.
Ecco perché oggi vogliamo parlarti di questo concetto, un test quasi, per aiutarti a trovare quello che è davvero il tuo lavoro ideale. E, magari, non essere più Mario, non quel Mario almeno.
Cos’è lo ikigai
Forse hai sentito parlare di questo metodo giapponese che ti aiuta nella strada verso la felicità. Forse hai anche pensato che fosse una sorta di scherzo da guru: diciamocelo, non esiste un vero metodo per la ricerca della felicità, anche perché, se esistesse… Ecco, sì. Saremmo tutti felici.
In quest’articolo, però, vorremmo farti vedere come sia possibile, e senza troppo sforzo, sfruttarne il lato più pratico.
Magari questo articolo e questo test non ti insegneranno la felicità, ma ti aiuteranno a trovare qualcosa di più prezioso: la tua soddisfazione personale (e soprattutto il lavoro che davvero vuoi!!).
Scopriamolo insieme!
Lo schema dello ikigai
Ikigai, checché venga millantato come il metodo per raggiungere la felicità, è una parola giapponese che semplicemente significa: ragione di vita. Quella che pare proprio mancare al Mario del nostro esempio.
Per alcuni può essere la persona amata. Per gli abitanti della paradisiaca Okinawa, nel sud del Giappone, pare che sia alzarsi molto presto alla mattina.
In questo nostro ragionamento, noi invece sfruttiamo il test per perseguire il nostro obiettivo: come trovare il lavoro ideale?
Innanzitutto, osservando la figura che segue, osserviamo 4 domande le cui risposte andranno ad intersecarsi tra loro per generare la risposta principale, il nostro ikigai.
I principi dello ikigai
Questo schema si basa su 5 pilastri:
- Cominciare dalle cose piccole e dai piccoli momenti
- Dimenticarsi di sé
- Armonia e sostenibilità
- La gioia per le piccole cose
- Stare nel qui e ora
Ciò che si evince da queste poche righe è che la cosa importante è prendersi del tempo, per riflettere e capire. Le risposte alle domande non saranno mai immediate.
Insomma, il nostro Mario non dovrà avere fretta nel voler cambiare le cose. Sarà un percorso lungo ma sicuramente darà i suoi frutti se seguito correttamente.
Veniamo dunque alle 4 domande.
Il test per capire il tuo lavoro ideale
– Cos’è ciò che ti piace fare?
Si parte da qui. Un elenco di ciò che ti piace e ti è sempre piaciuto fare.
Carta e penna alla mano, scrivi di tuo pugno quale siano le cose che ti fanno brillare gli occhi. Quelle che, anche se sei stanco, non vedi l’ora di fare.
Prenditi il tuo tempo e scrivi tutto.
Canto, ginnastica… Per me è senza dubbio la scrittura!
– Cos’è che sei bravo a fare?
Con un po’ di sano spirito critico, procedi in questa seconda fase.
Riprendi l’elenco scritto sul tuo foglio ed evidenzia quelle cose che non solo ti piacciono, ma anche sai fare molto bene! Magari che ti hanno detto che tu sai fare molto bene.
A questo punto, il test si fa più complicato: del resto, nessuno aveva detto che trovare il lavoro ideale sarebbe stato semplice!
– Di cosa il mondo ha bisogno?
In questa fase, dovrai trovare quali siano le tue risorse che possano essere utili al mondo. Quali capacità tu possa offrire alla società, come tu possa aiutare gli altri grazie alle cose che sai fare.
Non è una domanda facile cui rispondere ed è per questo che lo abbiamo detto all’inizio: non sarà un cambiamento rapido, dall’oggi al domani. Richiede impegno e, soprattutto, tempo.
Una volta risposto a questa domanda, ecco l’ultima.
– Per cosa puoi essere pagato?
In fondo, stiamo parlando di un test per trovare il lavoro ideale e di guadagni bisogna pur parlare. Anche nello ikigai, quindi, c’è questa parte. Ve l’avevo promesso: è un concetto che in realtà è molto concreto!
A questo punto, sei pronto.
Puoi unire le tue passioni alla tua vocazione, alla tua missione nella società, e trovare infine quale sia la tua professione.
Non è un percorso facile, ma ne va della nostra stessa esistenza. Non credi che valga la pena fermarsi a rifletterci su?
Se vuoi saperne di più, ti consiglio “Ikigai: Il metodo giapponese. Trovare il senso della vita per essere felici“, di Bettina Lemke. Ovviamente… studiane il lato più pratico!