La pulizia del posto di lavoro non è solo un fatto concettuale scontato. Decoro e vivibilità di un luogo incontrano in pieno i principi base che regolano la produzione snella. Bisogna riuscire a ottenere il massimo con il minimo, riducendo sprechi e fallimenti. Solo l’impresa virtuosa è capace di eliminare i passaggi inutili e lo spreco immotivato di risorse.
Prestare poco attenzione alla pulizia è da un lato una leggerezza incomprensibile, poiché il luogo di lavoro è il primo biglietto da visita dell’azienda, dall’altro una immotivata trascuratezza che incide negativamente sulla produttività. Postazioni di lavoro pulite, con gli attrezzi in ordine nelle proprie sedi, sono infatti sinonimo di correttezza e di produzione di qualità.
Inoltre, la pulizia è a tal punto collegata alla salute dei frequentatori del luogo che, non procedere a una corretta routine di pulizia, conduce a sanzioni. Ancora più severe, alla luce dell’epidemia che caratterizza il periodo attuale. Naturalmente, un corretto intervento impone investimenti adeguati e incide sulla struttura interna dell’azienda.
Quanto è importante che il posto di lavoro sia pulito?
La risposta sembrerebbe scontata. In realtà è sempre possibile stilare una lista di ragioni. Un lavoratore che trova pulito il luogo di lavoro è portato a curare l’igiene personale e ad avere cura della sua postazione. Chi entra da fuori, che sia in attività a un altro reparto o sia un ospite, nota subito le condizioni in cui è tenuto l’ambiente di lavoro. Dall’ordine e la pulizia delle superfici e degli strumenti, al lindore di tute e camici, dalle condizioni in cui si trovano gli spazi condivisi come sala mensa o servizi igienici alla pulizia di pareti, pavimenti e vetrate.
Non dimentichiamo, poi, che una postazione pulita e ordinata è funzionante. Tutto è sotto controllo quando serve e non va prima ripulito. Per questo l’ideale sarebbe creare delle procedure ad hoc di pulizia e determinati passaggi standardizzati, indicando con precisione chi deve e quando bisogna occuparsene.
Una postazione igienizzata evita la diffusione di germi sulle superfici di utilizzo comune, previene il diffondersi di malattie e della conseguente assenza del personale. La pulizia quotidiana e l’unica arma per garantire la sicurezza di tutti.
L’ambiente pulito fa venire fuori le criticità
Un luogo pulito rende evidenti le cose che non funzionano. Per questo le aziende sono propense a investire sul concetto di pulizia della postazione di lavoro. Ritrovarsi scrivanie o postazioni affollate di attrezzi, in una confusione che sposta l’attenzione dagli obiettivi da raggiungere, è per ogni impresa un punto critico focale da affrontare e risolvere. E’ fuori da ogni dubbio, quindi che un ambiente pulito e ordinato va considerato parte integrante del processo che permette all’individuo di lavorare meglio e all’impresa di produrre di più.
Ecco le regole da applicare
– Tenere in ordine la postazione di lavoro: deve occuparsene sia il responsabile per la pulizia che il lavoratore stesso. Questo significa riporre al termine dell’uso ogni strumento usato, sanificandolo alla luce della normativa anticovid.
- Servirsi dei prodotti giusti: vanno utilizzati disinfettanti appositi. Per le mani, principale vettore di germi e virus, sopra ogni cosa. Oltre alla buona norma di non toccarsi occhi e naso, bisogna igienizzare spesso le mani con un costante lavaggio con acqua e sapone, oppure utilizzare le soluzioni a base alcolica in commercio. Il datore di lavoro deve impegnarsi a rendere disponibili i disinfettanti gel in tutti gli spazi comuni, a uso di tutti i frequentatori dei locali.
- Vie di aerazione sempre pulite: concentrarsi su superfici e attrezzature può essere insufficiente se ci si dimentica delle prese d’aria. I filtri vanno puliti e cambiati quando serve. I locali vanno areati, se possibile, anche in presenza di ventilazione forzata.
- Misure anticovid: è consigliabile munirsi di protezioni parafiato, posizionare pannelli divisori tra un dipendente e l’altro e dotarsi di tutti i dispositivi di protezione individuale DPI, come mascherine e visiere protettive.
- Manutenzione autonoma di macchine e attrezzature: è una parte fondamentale delle attività di prevenzione dagli incidenti.
- Etichette adesive: posizionare cartelli con indicazioni chiare è importante come indicare i percorsi di entrata e di uscita e le distanze da mantenere gli uni dagli altri. La cartellonistica non deve dimenticare gli ospiti, usando per loro un linguaggio semplice. Oltre a impartire informazioni chiare e precise al personale.
Quale è il ruolo dei dipendenti
Occorre realizzare processi in grado di accompagnare il dipendente nella logica delle attività di prevenzione. Ognuno deve essere messo nelle condizioni di essere direttamente responsabile e di impegnarsi personalmente a mantenere pulita la postazione, nel rispetto degli standard predefiniti.
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In questo particolare momento, oltre a introdurre strumenti di segnaletica visiva per ricordare le nuove norme e fornire dispositivi di protezione individuale, è necessario intraprendere un piano di pulizia e igienizzazione quotidiana degli spazi.
Ci sono linee guida dettate dagli enti di protezione della salute a livello nazionale
Il Rapporto ISS COVID-19 n.20/2020, 8 Maggio 2020 contiene le “Indicazioni per la sanificazione degli ambienti interni per prevenire la trasmissione di SARS-COV 2”. E’ buona norma detergere gli spazi lavorativi per ridurre sporco e impurità che possono accumularsi anche in aree poco frequentate. Basti pensare a quante persone utilizzino maniglie, servizi igienici, telefoni o tastiere che sono state in precedenza toccate da altri.
Attenzione, non tutti i detergenti in commercio hanno le stesse proprietà e sono indicati per la sanificazione e prevenzione da tutte le tipologie di trasmissione virale. La cosa migliore è quella di rivolgersi a professionisti del settore per farsi dare le giuste indicazioni.
Ciò che conta è che in luoghi di lavoro frequentati da più persone e, nel caso di strumenti utilizzati da lavoratori diversi, si creino procedure standard di sanificazione.