Perché è importante mettere la mascherina?

Nel gennaio 2020 il mondo ha iniziato a parlare di un nuovo virus proveniente dalla Cina, il SARS-CoV-2. Un anno è passato da allora e, oggi come oggi, il mondo è sconvolto da un’emergenza mai vista. A inizio 2021, i dispositivi di protezione individuale sono un bene di prima necessità. Compriamo ogni giorno mascherine e acquistiamo gel igienizzante mani sullo shop Maskhaze, uno dei siti di maggior successo in Italia quando si parla di DPI.

Di mascherine si parla molto soprattutto perché i DPCM che si sono susseguiti in questi mesi hanno sancito la loro obbligatorietà in diverse situazioni. A prescindere da questo aspetto, per capire bene per quale motivo è importante metterle è cruciale soffermarsi su diverse testimonianze scientifiche.

Scopriamo assieme, nelle prossime righe, alcune delle più importanti.

Dal virus sconosciuto al caso delle parrucchiere del Missouri

Nel momento in cui il mondo ha iniziato a sentir parlare di SARS-CoV-2, la comunità scientifica si è trovata davanti a una sfida epocale. Quale, di preciso? La lotta contro un virus mai visto prima, per il quale l’uomo non aveva anticorpi.

Alla luce di ciò, soprattutto per quanto riguarda le mascherine, gli scienziati si sono trovati ad avere a che fare soprattutto con evidenze di natura aneddotica e osservazionale. Fondamentale è però ricordare che, nel corso del 2020, è stato possibile assistere a diversi avvenimenti che hanno attirato l’attenzione della comunità scientifica.

In questo novero è possibile includere il caso delle parrucchiere del Missouri citato da un bollettino dei CDC americani a metà del mese di luglio dello scorso anno. La vicenda, che ha avuto una forte eco anche tra i media italiani, coinvolge, come sopra specificato, due parrucchiere risultate positive al Covid-19. Le due donne, durante l’esercizio della loro attività professionale avevano indossato correttamente le mascherine. Il risultato? Le 140 persone che avevano incontrato per lavoro sono risultate negative al SARS-CoV-2.

Secondo gli esperti, questa vicenda è la chiara dimostrazione di come il dispositivo di protezione individuale con cui tutti abbiamo a che fare ogni giorno rappresenti un’ottima alternativa per prevenire il contagio da SARS-CoV-2.

A livello concreto, la mascherina agisce intrappolando le goccioline respiratorie potenzialmente infette emesse da una persona. Come ben si sa, questi DPI hanno un ruolo protettivo sia quando si parla di soggetti sintomatici, sia quando si ha a che fare con persone che, invece, sono asintomatiche e per questo estremamente pericolose per quanto riguarda la diffusione del contagio.

Tornando un attimo agli studi che, nel corso di quest’anno, hanno confermato l’importanza delle mascherine, un doveroso cenno deve essere dedicato a un lavoro scientifico i cui dettagli sono stati pubblicati sulle pagine della rivista Clinical and Infectous Disease.

Pubblicato nel luglio 2020 e condotto da alcuni esperti attivi presso l’Università di Hong Kong, è partito riconoscendo i dibattiti accesi che, in seno alla comunità scientifica, si sono sviluppati in merito all’utilizzo delle mascherine. Entrando nei dettagli del confronto, gli esperti si sono dimostrati concordi in merito alla centralità della promozione di un cambiamento comportamentale efficace nelle misure di protezione personale, basato su una maggior conoscenza degli aspetti microbiologici.

Si potrebbe andare avanti ancora molto a parlare delle riprove scientifiche che ci rammentano il ruolo decisivo delle mascherine. In questo elenco è possibile includere uno studio che ha preso in considerazione la situazione di 15 Stati USA che, tra l’8 aprile e il 15 maggio 2020, hanno introdotto l’obbligo di indossare le mascherine in pubblico. Al follow up, è stato possibile riscontrare, per quanto riguarda il contagio da SARS-CoV-2, un tasso di crescita giornaliero notevolmente ridotto.

Le principali tipologie di mascherine

Chiarita l’importanza di indossare le mascherine, è importante essere consapevoli dell’esistenza di diverse tipologie di dispositivi di protezione individuale. Ecco i principali:

  • Mascherina FFP2: in questo caso, si ha a che fare con un DPI caratterizzato da un forte potere filtrante sia in uscita, sia verso la persona che lo indossa (parliamo di oltre il 90%). Consigliate soprattutto agli operatori sanitari, sono raccomandate anche in altri contesti di alto rischio, come per esempio la permanenza in spazi chiusi e con uno scarso ricambio d’aria.
  • Mascherina chirurgica: mascherina usa e getta che può essere indossata per massimo 24 ore, è il dispositivo di protezione individuale più utilizzato fuori dagli ambienti sanitari. Quando le si nomina, si inquadra una tipologia di mascherina la cui capacità filtrante si concretizza soprattutto verso l’esterno, con il blocco delle secrezioni respiratorie potenzialmente infette.
  • Mascherine lavabili: in questo caso, facciamo presente che, per parlare di livelli di sicurezza ottimali, è opportuno orientarsi verso mascherine che prevedono l’inserimento di filtri appositamente acquistabili in farmacia. Attenzione: anche se non sono certificate ufficialmente, le mascherine di stoffa prive di filtri vengono considerate dall’Istituto Superiore di Sanità una buona alternativa per prevenire la diffusione del virus. Essenziale, però, è indossarle dopo un lavaggio in lavatrice ad almeno 60°C.