Perché non sono felice?

Perché non sono felice? Ecco una domanda che riguarda tantissime persone. La risposta, come ben si sa, è diversa per ognuno. Al netto di questo aspetto, è opportuno ricordare la possibilità di chiamare in causa alcuni passi grazie ai quali è possibile riuscire a capire qualcosa di più della propria persona e del modo in cui si interpreta il mondo che si ha intorno.

Attenzione agli obiettivi!

Molto spesso, le persone che affermano di non essere felici, nel momento in cui rispondono alle domande sui motivi chiamano in causa il fatto di non aver raggiunto i propri obiettivi. Soffermarsi su questa parola è fondamentale. Obiettivi: nel momento in cui ci si trova davanti al termine, è necessario capire se si tratta di traguardi legati al proprio percorso personale piuttosto che a quello di altri.

Capita infatti di sovente che l’ambiente in cui si è cresciuti influenzi in maniera pervasiva la vita futura. Questo vale sia in ambito professionale, sia nella sfera privata. Per uscire dalla crisi – o per iniziare a farlo – la cosa giusta da fare è interrogarsi sull’origine dei propri obiettivi.

Molto utile è scriverli e rispondere, sempre nero su bianco, a domande come “Perché ho questo desiderio?”. Se la risposta chiama in causa qualcosa di non legato alla propria essenza, per esempio l’aspettativa di un genitore o del partner, è il caso di fermarsi un attimo a ragionare.

La felicità nelle relazioni sentimentali

Quando si chiama in causa la domanda “Perché non sono felice?”, capita spesso che la prima immagine che viene in mente sia legata alla sfera delle relazioni sentimentali. Prendendo il caso di chi ha un partner, può essere utile farsi qualche domanda sugli atteggiamenti della persona che si ha vicino, senza però trascurare i propri.

Ci sono dei campanelli d’allarme che mettono in primo piano il cattivo stato di salute di una relazione. Tra questi è possibile ricordare, per esempio, la mancanza di momenti di confronto anche acceso. Fino a che rimangono nei limiti del rispetto reciproco, rappresentano infatti linfa vitale per il dialogo di coppia.

Sono tanti gli aspetti che possono provocare infelicità nell’ambito delle relazioni sentimentali! Parlando sempre del caso di chi vive un rapporto stabile, facciamo presente le situazioni in cui si vive male il decremento della passione dopo i primi tempi della storia. In questi casi, alla base della situazione difficile può esserci l’incapacità di distinguere tra la fase dell’innamoramento, notoriamente all’insegna dell’irrazionalità, da quella dell’amore, momento in cui invece subentra un approccio maggiormente razionale e orientato alla progettualità.

L’infelicità senza spiegazioni

Da non trascurare è anche la situazione di chi, nel momento in cui si chiede “Perché non sono felice?”, non riesce a trovare una risposta. Quando ci si trova in questi frangenti, è opportuno non trascurare assolutamente la cosa. L’apatia e la malinconia costante priva di una ragione particolare, infatti, possono essere sintomi iniziali di depressione, una vera e propria patologia.

In tutti i casi appena specificati, è fondamentale non aver paura di chiedere aiuto. Grazie a professionisti come gli psicologi online Monia Ferretti, terapeuta che fornisce consulenze su Skype, è molto più facile rispetto a un tempo sviscerare in maniera efficace interrogativi importanti sulla propria vita.

Il web ha contribuito ad abbattere tantissimi pregiudizi sul mondo della psicologia e, in questo tempo di restrizioni sociali causate dall’emergenza sanitaria, ha aiutato un gran numero di persone a trovare un professionista a cui rivolgersi per gestire situazioni di disagio spesso acuite dal lockdown (p.e. gli effetti della convivenza forzata 24 ore su 24 su relazioni già di base in crisi).

L’esempio della Dottoressa Monia Ferretti è solo uno dei tanti! Basta infatti consultare i motori di ricerca – ma anche social come Facebook e Instagram – per rendersi conto che sono che la consulenza psicologica online è un servizio per fortuna molto diffuso.