Oggi nell’era del web è possibile avere come punti di riferimento nuove opportunità in campo lavorativo. Per esempio possibilità importante è quella per i programmatori, per costruire i siti e le applicazioni che stanno avendo un certo sviluppo in questi ultimi tempi. I programmatori informatici si trovano a doversi confrontare con nuovi linguaggi di programmazione. Tra questi c’è anche Python, che consente di compiere il lavoro con una certa efficienza. Ma vediamo quali sono le caratteristiche principali di questo linguaggio di programmazione, quali sono i vantaggi che riesce a determinare e come può essere impiegato da chi vuole diventare un programmatore informatico.
Cos’è Python
Python è molto utilizzato anche nel machine learning. Per saperne di più su questo argomento clicca qui. In generale possiamo dire che Python è un linguaggio di programmazione che è stato creato nei primi anni ’90. Viene definito anche come un linguaggio multi paradigma. Infatti con Python si può supportare la programmazione ad oggetti e allo stesso tempo la programmazione procedurale.
Nel primo caso l’elemento organizzativo fondamentale è costituito proprio dagli oggetti, mentre nel secondo caso sono le funzioni ad essere l’elemento organizzativo più importante. Ma vediamo quali sono i vantaggi che riesce a garantire questo linguaggio di programmazione.
I vantaggi di Python
Innanzitutto consideriamo quelli che sono i vantaggi a livello di costi. Python infatti non è un elemento a pagamento. Allo stesso tempo, anche se è gratuito, riceve costantemente degli aggiornamenti molto importanti.
È ricco di librerie, che sono utili anche nel machine learning. Si tratta di 200 moduli che consentono di svolgere in maniera abbastanza facile compiti anche molto diversi. Può contare su una memoria gestita in maniera automatica. Inoltre questo linguaggio di programmazione è adatto per essere utilizzato su piattaforme di tipo diverso, sia su Windows che su Mac, ma anche nei cellulari con sistema operativo iOS e Android.
In generale possiamo dire che si tratta di un linguaggio di uso semplice che è realizzato in modo piuttosto chiaro, per cui non accade che ci si debba confrontare con interpretazioni complesse.
Quali sono le librerie più utilizzate nel machine learning
Abbiamo parlato non a caso di librerie di cui è ricco Python. Esse sono particolarmente utilizzate nell’ambito del machine learning. Fra le più popolari ricordiamo, ad esempio, Pandas. Si tratta di una libreria che fornisce tutti gli strumenti adatti per l’analisi dei dati. Non solo permette di recuperare con facilità i dati da varie fonti, ma fornisce differenti funzionalità per analizzare, trasformare e recuperare valori. Inoltre dispone di un set di funzioni statistiche molto utili.
Poi possiamo ricordare per esempio NumPy, che è il pacchetto importante per il calcolo scientifico con linguaggio Python, utilizzabile proprio specificamente per il calcolo matematico.
Possiamo ricordare anche TensorFlow, tra gli strumenti più utilizzati da chi lavora nell’ambito del deep learning. Questa libreria è stata sviluppata da Google e le sue applicazioni utilizzano proprio questo pacchetto per l’apprendimento automatico. Per esempio anche l’utilizzo delle foto di Google o della ricerca vocale presuppone un confrontarsi con TensorFlow.
Fra le altre librerie di apprendimento automatico più interessanti che possiamo citare, c’è anche Keras. Gli esperti consigliano di iniziare sempre con questa libreria, quando per la prima volta ci si approccia al machine learning. Infattu Keras si dimostra davvero molto utile per elaborare dati anche in serie, per compilare modelli e per valutare i risultati.
Come vedi, sono tanti gli strumenti che puoi utilizzare per il machine learning, integrando il tutto con il linguaggio di programmazione Python, che si dimostra tra i più flessibili e i più semplici in assoluto anche per chi per la prima volta si interessa di programmazione informatica.