Risultati elezioni: i numeri rischiano il flop

L’ Election day sta per arrivare.

Il 31 maggio 2015 si terranno le elezioni regionali, con ben 7 regioni a statuto ordinario che si presenteranno alle urne. Tante novità in questa nuova tornata elettorale a partire dall’abolizione del voto disgiunto in Umbria. Ma quali saranno i risultati elezioni 2015? La sfiducia nei confronti della classe politica aumenta considerevolmente e nessuno fa veramente qualcosa di concreto per invertire la tendenza.

Elezioni regionali: dove e come si vota

Saranno ben 7 le regioni che si presenteranno al voto: Puglia, Campania, Toscana, Liguria, Veneto, Marche e Umbria. In alcune di esse è prevista anche la votazione per le amministrative: saranno infatti ben 300 i comuni che rinnoveranno la propria Giunta. Le modalità di voto non sono tutte uguali: ogni regione si basa sulla legge Tatarella, ma il regolamento può variare in base allo statuto regionale. In alcuni casi non è previsto il ballottaggio e il candidato che riceve la maggioranza assoluta o relativa viene premiato.
Elezioni 2013, votazioni

La fine del voto disgiunto in Umbria

La grande novità arriva dall’ Umbria, dove è stato abolito il voto disgiunto: non si può votare il presidente di una determinata coalizione e una lista appartenente ad uno schieramento diverso. Questo sistema aveva creato dei problemi ed era stato fortemente criticato dalle istituzioni e dai cittadini. Nella regione umbra ci sarà anche la doppia preferenza di genere, ovvero la scelta di due candidati di sesso diverso, come previsto dalla legge numero 215 del 23 novembre 2012.

Veneto e Toscana, tutti i cambiamenti delle elezioni regionali 2015

Novità anche in Toscana. La nuova legge prevede un doppio turno: nel caso non venga raggiunto il quorum del 40% alla prima tornata, ci sarà il ballottaggio tra i due candidati più votati. Anche qui ci sarà la doppia preferenza di genere, adottata come misura per promuovere le pari opportunità. La terza novità riguarda il premio di maggioranza per garantire stabilità e governabilità: nel caso in cui il candidato eletto abbia ottenuto il 45% dei voti, avrà la possibilità di avere il 60% dei seggi.

Cambiamenti anche in Veneto, dove rispetto alle scorse elezioni ci sono state alcune variazioni. Rimane la possibilità per gli elettori di effettuare il voto disgiunto e viene introdotta anche qui la diversificazione del voto in base al genere. Novità fondamentali anche per quanto riguarda il numero dei consiglieri regionali, che passeranno da 60 a 49. Interessante anche l’aumento della soglia di sbarramento, ovvero la percentuale minima per rientrare nell’assegnazione del numero dei seggi: la percentuale sale al 5%.

Risultati elezioni regionali, quali saranno i vero numeri?

Quando si parla di elezioni regionali bisogna evidenziare un dato particolare. Negli ultimi anni infatti, le percentuali degli elettori che non si sono presentati ai seggi sono aumentate vertiginosamente.

I recenti sondaggi hanno sottolineato la rabbia degli italiani, che accusano le istituzioni di malgoverno. La fiducia scende ogni giorni di più, soprattutto alla luce degli ultimi scandali politici, che colpiscono quotidianamente le amministrazioni comunali e regionali. Creare un quadro generale del pessimismo degli italiani e capirne le motivazioni non è un’operazione semplice. In una regione politicamente attiva come l’ Emilia Romagna, i dati delle ultime tornate elettorali sono davvero inquietanti: si passa dall’ 82% delle elezioni politiche del 2012 e si arriva al 37% delle regionali del 2014. Numeri davvero preoccupanti, che dovrebbero far riflettere.

La maggior parte degli intervistati durante un sondaggio finalizzato a capire il crollo dell’affluenza, ha risposto negativamente, spiegando di non aver più fiducia nella politica. La pazienza sembra esser terminata: di sicuro è ai minimi storici, come le percentuali dei votanti.