Quando ci si sposa e si mette su famiglia, la speranza è sempre che il proprio amore e la propria favola duri in eterno. Purtroppo spesso bisogna scontrarsi con una realtà meno idilliaca che porta i coniugi a decidere di continuare il cammino su due strade diverse. Separarsi non è mai semplice, ma sicuramente con una separazione consensuale si riesce a mantenere un rapporto più rispettoso. Per cercare un accordo col futuro ex coniuge, ti consigliamo di rivolgerti ad un ottimo avvocato divorzista Verona. Detto quanto vediamo cosa sapere sulla separazione consensuale.
Cos’è la consensuale
Si definisce separazione consensuale un istituto giuridico attraverso cui di comune accordo due coniugi decidono di sospendere gli effetti civili del matrimonio. Una volta depositato l’accordo debitamente sottoscritto da entrambi i coniugi, si tenta una riconciliazione tra i due, in mancanza della quale, viene omologata la decisione e si può proseguire anche con la pratica di divorzio.
Una volta raggiunta la separazione consensuale, essa produce effetti giuridici sui due (ex) coniugi, ai sensi anche dell’articolo 151 (e successivi) del codice civile.
Come esperire una separazione consensuale
Per giungere ad una consensuale, i coniugi hanno diverse strade percorribili, ovvero presentare un ricorso congiunto al Tribunale di competenza con l’assistenza di due avvocati (uno per parte) o di uno per entrambi, oppure è possibile chiedere direttamente lo scioglimento dei vincoli coniugali all’Ufficio di stato civile del comune di appartenenza. In tale ultimo caso, è bene precisare, d’obbligo sono alcuni requisiti previsti dalla legge ovvero assenza di figli e mancate conseguenze di attribuzioni patrimoniali.
Detto ciò devi sapere anche che con la separazione consensuale, la legge italiana non considera possibile l’addebito a carico di un coniuge (in questo caso infatti diverrebbe separazione giudiziale).
Nel caso di ricorso davanti al tribunale, dopo il deposito, il Presidente del tribunale tenta di conciliare (formalmente più che sostanzialmente) i due coniugi. In caso di positivo soddisfacimento della conciliazione si chiude la procedura con apposito verbale, altrimenti la “causa” di separazione prosegue. Ecco quindi che il Presidente approva l’accordo dei coniugi e rimette il fascicolo al Collegio, il quale, in camera di consiglio (senza parti e avvocati presenti) pubblica il Decreto di omologazione.
Decreto di omologazione
Con il decreto di omologazione si chiude l’iter della separazione. Quest’ultimo viene depositato in cancelleria. Dal giorno dell’udienza presidenziale, si contano sei mesi prima di poter avviare la pratica di divorzio. Precisiamo che l’omologazione della separazione non preclude l’ipotesi di effettuare annullamento della stessa per vizi della volontà. Questo in quanto il decreto di omologazione non va a sostituire la volontà delle parti.
Documenti per la separazione consensuale
Ma quali sono i documenti che servono per la separazione consensuale? Da quanto puoi già dedurre da quanto detto sino ad ora, trattandosi di una procedura più veloce, che non prevede una guerra tra marito e moglie come nel caso della giudiziale, la procedura è altrettanto più semplice. Dunque anche la documentazione da presentare è poca e facile da reperire. Per una consensuale occorre depositare l’atto di matrimonio in copia integrale, certificato di residenza dei due coniugi, certificato di stato di famiglia dei due coniugi (non è consentito l’uso dell’autocertificazione), dichiarazione dei redditi risalente all’ultimo triennio. Va altresì allegato il documento di riconoscimento in corso di validità di marito e moglie, tessera sanitaria di entrambi.
Le tempistiche per la separazione consensuale
Per ciò che attiene in ultimo alle tempistiche, si giunge a separazione consensuale con rapidità rispetto al caso della separazione giudiziale. Se infatti vengono fissate a stretto giro udienze dal Tribunale, la separazione consensuale si esaurisce nel giro di poche settimane. Al massimo la procedura può impegnare qualche mese, non di più.