Tipologie e come scegliere i coltelli da cucina

Quando arriva il momento di scegliere i migliori accessori per la cucina si deve puntare alla praticità e alla funzionalità. Accade in modo particolare con i coltelli da cucina, in merito alla scelta dei quali si deve ricordare che ne esistono una serie di modelli irrinunciabili. Prima di passarli in rassegna, così da scegliere con maggior cognizione di causa, sarà utile mettere a fuoco alcuni consigli in fatto di manutenzione. Quest’ultima potrà assicurare una maggiore durata operativa dei singoli oggetti che resteranno ben affilati e sempre taglienti.

 

Per prima cosa si dovranno sempre lavare i coltelli da cucina a mano, utilizzando poco detersivo (no alla lavastoviglie), inoltre dopo averli accuratamente asciugati si dovranno riporre nei ceppi in legno, in sacche o in un cassetto dedicato. Non si deve scegliere solo in base al prezzo: quando quest’ultimo scende troppo ci si trova di fronte a coltelli di bassa qualità, che non fanno il loro dovere. Prima di utilizzare un coltello è sempre bene pulirlo, in più sarà essenziale evitare di ricorrere a uno stesso accessorio per il taglio sia di cibi cotti che di cibi crudi.

Il coltello spelucchino e il coltello da chef

Iniziamo la panoramica sui principali coltelli da cucina con il coltello spelucchino, che è di dimensioni contenute ed entra in gioco nel momento in cui non basta il coltello da chef. Si usa per tagliare la verdura e la frutta, è utile per pelare con estrema precisione. La sua caratteristica sagoma e il fatto di sembrare un coltello da chef ‘in miniatura’ lo rendono facilmente riconoscibile. Per quanto riguarda invece il coltello da chef, la sua lunghezza può oscillare tra i 15 e i 30 centimetri: questo lo rende sicuro ma soprattutto efficiente e versatile. Si utilizza per preparare cibi di vario tipo con estrema precisione e insieme al coltello per verdure è l’accessorio più utilizzato.

Come sfilettare il pesce e disossare la carne

Proseguiamo il nostro excursus esaminando il coltello per sfilettare il pesce, la cui lama è molto flessibile e consente di compiere le operazioni in modo veloce. In genere la lama è di acciaio inossidabile, il manico può essere in plastica oppure in legno. C’è pure il coltello per disossare la carne: la sua lama è affilata e sottilissima, è maneggevole e leggero. Consente di fare lavori precisi evitando lo spreco di carne. Ci sono quelli di lunghezza compresa tra 10 e 12 centimetri perfetti per il pollo, quelli con lama tra i 13 e i 15 centimetri in genere usati per il prosciutto e quelli più grandi con lama dai 15 ai 18 centimetri che consentono di lavorare qualsiasi tipo di carne.

Pane, formaggi e il coltello Santoku

Il coltello a lama seghettata è il coltello per affettare il pane: consente di non sbriciolare il pezzo e di non sfibrare la mollica. Perfetto per tagliare cibi con crosta spessa e croccante, richiede una ridotta manutenzione vista la sua importante affilatura. Non adatto a pesce e carne dei quali potrebbe strappare le fibre. Molto utilizzati anche i coltelli per formaggi: quello per ottenere le scaglie di formaggio è piccolo e a forma di mandorla, c’è poi il coltello con fori sulla lama che consente di tagliare i formaggi a pasta morbida senza lasciare che si attacchino, infine i coltelli per formaggi a pasta dura le cui lame sono super affilate. Infine uno sguardo al coltello Santoku – di origine giapponese – che taglia, sfiletta e disossa (la lama è molto larga e va dai 18 ai 22 centimetri).